L’assemblea di Caritas Ticino,
l’organo direttivo di quindici membri fra cui il vescovo Valerio Lazzeri, ha
avuto questa mattina la sua seduta annuale per l’esame dei conti e il rapporto
di attività 2015, oltre a importanti cambiamenti al vertice dell’organizzazione
approvati per il 2017.
La stabilità finanziaria si
riafferma con una chiusura a zero con 6,7 mio di esercizio e il preventivo 2016
si attesta su una previsione analoga di 7 mio, nonostante l’organizzazione non
faccia collette e il finanziamento statale per i programmi occupazionali sia
dell’ordine del 25%. Le attività a carattere imprenditoriale e produttivo sono
la fonte di sostentamento.
Le attività produttive
continuano a svilupparsi sul fronte del programma occupazionale che, con circa
150 posti di lavoro ha accolto nel 2015 ben 900 persone disoccupate di cui un
centinaio in assistenza. Un programma da cui il 30% circa delle persone
inserite esce con un posto di lavoro e molti altri con un netto miglioramento
delle possibilità di ricollocamento, grazie anche alla linea metodologica
fondata sulle risorse delle persone e non sul loro bisogno e sulla penuria di
risorse. Oltre alla tradizionale e importante attività di recupero mobili
(Giubiasco e Pregassona), nelle 4 sedi del programma occupazionale si sono
svolte attività di riciclaggio di 2300 t di materiale elettronico (a Pollegio e
Rancate), di smistamento di 360 t di abiti (a Rancate) in buona parte raccolti
nei 108 cassonetti distribuiti in Ticino, e in fine nell’azienda orticola di
Pollegio si sono prodotte 20 t di ortaggi bio.
I CATISHOP.CH di Pregassona e
Giubiasco, programma occupazionale e negozi, in costante crescita, si
consolidano come un sostegno importante di tutto l’impegno sociale di Caritas
Ticino.
Fra le nuove attività con
l’inserimento di persone disoccupate spicca la lotta alle piante invasive in
Ticino in collaborazione col cantone.
Giudizio positivo anche sugli
altri settori storici di Caritas Ticino, come il servizio sociale (250 dossier
nel 2015) con uno sviluppo continuo del settore della lotta all’indebitamento
in collaborazione col progetto cantonale “Il Franco in Tasca”, o la produzione
televisiva settimanale per Teleticino e Youtube con la realizzazione di servizi
e nuove serie video sulle tematiche che più interrogano Caritas Ticino.
Importanti decisioni sono
state inoltre prese relativamente alla conduzione dell’organizzazione a partire
dal prossimo anno. Il direttore Roby Noris, dopo 37 anni di attività a Caritas
Ticino, andrà in pensione a fine anno e passerà il testimone all’attuale
vicedirettore Marco Fantoni, ma assumerà la carica di presidente. La
vicepresidenza sarà affidata a don Giuseppe Bentivoglio, attuale presidente,
mentre alla vicedirezione è stato nominato Dante Balbo, diacono, responsabile
del servizio sociale. Rafforzato anche il ruolo del “Consiglio dei
capisettori”, che affianca la direzione. Il consiglio è composto da Michela
Bricout responsabile dell’informazione, Marco Bernasconi responsabile
dell’amministrazione, Alessandro Palermo responsabile del settore informatico e
i responsabili del programma occupazionale Nicola di Feo, Mara Dubravac e
Stefano Frisoli.
Nel segno della continuità
quindi, Caritas Ticino si accinge a continuare una attività a carattere
imprenditoriale di una impresa sociale che si vuole strettamente legata alla
Diocesi nell’alveo della dottrina sociale della Chiesa, per la realizzazione di
una società solidale ispirata dalla carità evangelica.
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