lunedì 1 dicembre 2014

NO A ECOPOP: NON ABBASSARE LA GUARDIA

NO A ECOPOP: NON ABBASSARE LA GUARDIA

Abbiamo sfiorato un'altra figuraccia col mondo ma ci è andata bene, siamo stati graziati: Ecopop è stata spazzata via dai 2/3 degli elettori svizzeri e da tutti i cantoni. Persino il Ticino, fanalino di coda, ce l'ha fatta.
Ma la battaglia non è finita , non solo perché gli iniziativisti, forti di quel terzo che li ha appoggiati, probabilmente ci riproveranno, ma piuttosto perché il pensiero malsano che sta dietro a questa iniziativa può aver presa su una maggioranza distratta che non concede troppo tempo e fatica per l'approfondimento.
Il no secco infatti non è purtroppo il segnale chiaro che sconfessa le due idee balorde dell'iniziativa ma un chiaro no alle conseguenze economiche che questa iniziativa avrebbe portato. Sono evidentemente contento che comunque sia andata così ma so che il tarlo della sovrapopolazione mondiale e dell'inquinamento correlato con l'analogia elvetica dell'invasione, sono presenti. Per leggerezza e mancanza di approfondimento più che per stupidità come verrebbe da pensare.
Apparentemente si è dibattuto quasi esclusivamente sul tema della sovrapopolazione straniera in CH e solo in secondo piano il secondo livello della vicenda, quello dei poveri del mondo che aumentano sempre, inquinano e ci insidiano con la loro esistenza. Anche le testate estere, fortunatamente per noi, non hanno colto né commentato questo secondo aspetto fondamentale dell'iniziativa. Ma è proprio il pensiero ammalato relativo a questa visione planetaria che è il vero pericolo. La questione della limitazione degli stranieri in CH che riappare periodicamente, è contingente ai vari momenti storici, alle paure ed emozioni passeggere, insomma un tema politico importante che può variare molto e contro cui si può lottare ogni volta che emerge, magari perdendo clamorosamente come il 9 febbraio quando il pathos diventa l'unica anima della democrazia diretta. Ma fortunatamente non è sempre così e non è un tema così pericoloso sulla distanza, come invece l'idea che a inquinare siano i poveri troppo numerosi al mondo; la cosiddetta bomba demografica paventata e cavalcata da molti anche se sconfessata da tutti gli studi seri.
Per questo non bisogna abbassare la guardia e chi ha voglia di pensare e ha strumenti per diffondere un pensiero sano, continui a farlo con entusiasmo senza gettare mai la spugna. Don't give up!

Vi ripropongo qui due riflessioni di Giovanni Pellegri e Fulvio Pezzati che abbiamo raccolte in video e sulla nostra rivista n.3 2014.

Buona lettura e buona visione
Roby Noris, direttore di Caritas Ticino

pag.22/23 di Caritas Ticino n.3 2014

Due video su youtube
 

https://www.youtube.com/watch?v=-Yl9ze_DRHM

Nessun commento:

Posta un commento