Votazioni elvetiche sugli stranieri
L'arte della politica forse non è il compromesso ma piuttosto la capacità di utilizzare le preoccupazioni e le paure della gente traducendole in catalizzatore di battaglie politiche che non necessariamente hanno una relazione di causa effetto. Cioè il populismo spinge campagne antistranieri che hanno ben poco a che vedere con la reale complessità della gestione della libera circolazione o la sua fattibilità. Il popolo è preoccupato e non capendo bene cosa sarà il futuro di un sistema di scambio complicatissimo, sta al gioco della semplificazione populista che come sempre ci illude che sia possibile sistemare tutto se facciamo come dicono loro. Se poi il consiglio federale e le altre istanze coinvolte fanno poco, o prendono poco sul serio le legittime preoccupazioni del popolo sulla libera circolazione delle persone in Europa, servono su un piatto d'argento la vittoria, anche se risicata, a chi ci racconta che le soluzioni semplici ci sono.Segnale da interpretare quello delle urne di ieri, non certo come segno di xenofobia, ma piuttosto come uso della democrazia diretta per affermare a gran voce che le preoccupazioni del popolo vanno prese sul serio. E in questo si potrebbe perfino intravvedere qualcosa di positivo in quel risultato.
Ora però ci sarà una grana non da poco per vedere come uscire dall'inevitabile stasi in cui siamo precipitati ieri con un'Europa che non cederà sulla libera circolazione (nonostante ci siano critiche e dubbi in diversi paesi dell'UE) e una Svizzera che ha bisogno di manodopera straniera e quindi dei bilaterali ma vorrebbe modificarli a suo piacimento secondo il volere di poco più della metà dei suoi elettori.
40 anni fa i toni intorno a una votazione analoga (Schwarzenbach) erano più accesi ma alla fine non era passata. Adesso ci si è scaldati meno ma la proposta UDC, anche se di poco, ha tagliato il traguardo.
In primavera ci saranno le votazioni europee e bisognerà vedere se i paesi UE più critici sulla libera circolazione manderanno nuovi rappresentanti che magari saranno più aperti agli equilibrismi che il Consiglio Federale Elvetico dovrà inventarsi per trattare con loro. Ma c'è anche un'altra ipotesi poco allegra. L'inghilterra, che conta in Europa ben più della Svizzera, è molto critica sulla libera circolazione e potrebbe arrivare a votare per lasciare l'UE: per far pressione sugli inglesi affinché non prendano questa strada, l'Europa potrebbe sanzionare esemplarmente la Svizzera come monito per l'inghilterra, anche se gli inglesi potrebbero sentirsi abbastanza forti da non lasciarsi impressionare. Staremo a vedere, purtroppo!
Roby Noris
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